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STORIA

Era il 9 marzo 1927 quando nasceva, con sede al vecchio Caffè Lombardi di Corso Roma a Varese, la Soc. An. Cooperativa “Società Canottieri Varese” a rogito del Notaio Ettore Parietti.

L’iniziativa fu presa da un piccolo gruppo di 13 persone, assidui clienti di quel bar con lo scopo di promuovere l’esercizio del canottaggio nell’interesse dell’educazione fisica della gioventù e di sviluppare la navigazione in genere sul lago di Varese. Parliamo di Arnaldo Battioli di Bassano, Vittorio Rota di Luigi, Lodovico Valaderio (poi eletto primo Presidente), Arnoldo Chicherio, Carlo Chicherio, Federico Binda, Attilio Lombardi, Vittorio Chicherio, Bassano Lombardi, Carlo Minazzi, Giuseppe Guenzati di Battista e Gino Scalfarotto.

La costituenda Società decise di insediarsi alla Schiranna, prescelta per l’agevole collegamento con Varese e per la possibilità di poter disporre di un arenile e di un terreno a condizioni economiche convenienti visti i pochi mezzi disponibili.

L’entusiasmo era tanto e le adesioni dei varesini alla nuova Società arrivarono subito, tutte persone dei più vari ceti sociali, ma accomunate da un grande amore per il loro lago.


Sul terreno acquistato dalla Società venne costruito un capannone sufficiente ad ospitare le poche attrezzature sportive e ad accogliere i primi soci.

Sul pontile antistante venne montato un carrello scorrevole fissato ad un robusto asse e fornito di remo con pala ampiamente forata da utilizzare per i singoli allenamenti. La vasca voga arriverà solo negli anni 40.

Vennero quindi acquistate le prime barche ai Cantieri Carlesi di Livorno (skiffs e iole da competizione per due, quattro e otto) e iniziarono i primi allenamenti sotto la guida di due soci fondatori Eligio Cipriani e Carlo Caccialanza, campione italiano di singolo.

Dallo spirito di adattamento degli sportivi nonché dalla spontanea partecipazione dei soci ai problemi comuni, la Canottieri ha tratto le forze per consolidarsi nel tempo e superare le difficoltà.

Specialmente i primi anni, i canottieri varesini in trasferta per gare, erano soliti portarsi la colazione al sacco visto che frequentare i ristoranti era un lusso insostenibile.

La generazione degli anni Venti trascorse gran parte della giovinezza al lago tra traversate in barca, gite all’isolino, pesca con la tirlandina, la caccia in palude, i bagni nelle allora limpide acque del lago.

Lì maturò l’interesse per la vita remiera.


Nel 1932 la Presidenza della Società venne assunta dal dott. Luigi Zanzi, poi rieletto per circa un quarantennio e sotto la guida del quale fu un crescendo di successi per i canottieri varesini che con molto prestigio portarono i colori giallo blu della società in testa alle classifiche delle gare più significative.

Il leggendario otto della Canottieri Varese nell’immediato dopo guerra si è imposto a livello internazionale conquistando la bellezza di tre titoli europei consecutivi (1948, 1949, 1950, quando l’europeo valeva un mondiale), oltre a quattro titoli italiani consecutivi.

A guardarci oggi, dopo l’Europeo e i Mondiali degli anni scorsi, non possiamo non pensare a soddisfazione migliore per quel piccolo gruppo del Caffè Lombardi che ha dato vita alla Canottieri Varese “nella fiducia di dar vita a un sodalizio la cui attività avesse potuto allargare la sfera degli interessi che gravitavano intorno a Varese”.

(Giuseppe Lamanna e Nicoletta Gnocchi – fonte Alba Bernard, Vitalità e splendori del lago di Varese, Edizioni Elegraf, Settimo Milanese 1984)

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